Best Black Metal Album of 2014

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Si conclude un altro anno all’insegna della crisi economica. C’è tanta gente che si lamenta per il proprio salario ma io sono convinto che come in ogni periodo di crisi esistano diverse persone che non avendo più nulla da perdere,sono in grado di dedicarsi a quello che più gli piace,abbandonando gli sterili e falsi costumi della società. Dal semplice bottegaio sino al musicista più impensabile possiamo attenderci molto. Basta solo aprire gli occhi,o semplicemente guardare dal lato opposto della massa.

Il 2014 è stato un anno davvero interessante per chi, come me, è appassionato di Black Metal. Ho avuto il piacere di scoprire band del tutto sconosciute e nel vecchio panorama ci sono state parecchie ri-conferme, ma anche parecchie ri-cadute. Ho voluto includere solo gli albums Black Metal perchè è il genere in assoluto che più ho ascoltato nella mia vita, e sebbene adesso occupi poco nella mia “Libreria musicale” merita sicuramente un post a riguardo. La Classifica è in ordine crescente,dal peggiore al migliore. Al termine della stessa troverete una playlist su youtube,buon ascolto!

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Ecco un album di cui sicuramente non avevamo bisogno. Siamo lontani anni luce da capolavori epici e malinconici come “Reign of the malicious”. I vocals di Azentrius per certi versi mi ricordano,nei bassi, la voce di Dani Filth. La trama armonica sembra essere molto articolata ma in fin dei conti non ha nulla di appagante. La copertina è scontata e inappropiata. L’ascolto passa inalterato dalla prima all’ultima traccia.

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Avete presente la leggenda del Re Mida? Ogni cosa toccasse veniva tramutata in oro. La Nuclear Blast è come lui,solo che tutto quello che tocca viene trasformato in merda. Come al solito pubblica il trailer su Youtube facendo un copia e incolla dei riffs più belli,lo ascolti e pensi che “Conjuring the death” sarà davvero un album cazzuto,niente di più sbagliato. I Belphegor celebrano i loro vent’anni di attività con l’album più piatto e mal costruito della loro intera carriera. La voce di Helmut è praticamente irriconoscibile, sembra quasi che abbiano cambiato cantate! (E mi riferisco anche nei live,davvero orrenda) In alcuni brani come ad esempio “In Death” abbandonano completamente i lidi Black Metal per approcciarsi ad un Brutal Metal alla Suffocation. Sebbene l’intero album tenti di rievocare le atmosfere di “Pestapokalypse VI” il risultato appare uno sterile e banale esercizio di tecnica. Forse l’unica a salvarsi è “Black Winged Torment” che ricorda le sfuriate epiche di “Lucifer Incestus”. Sono davvero lontani i tempi in cui i Belphegor sverginavano caprette in onore di Satana! Dimenticate quest’album!

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  • Khold – Til Endes
  • Genere: Black Metal

I Khold sono una band Norvegese dedita ad un black moltoinfluenzato dai Satyricon. Il problema è che come questi ultimi, anche i Khold stanno prendendo una brutta piega. é Presente anche una cover di “Troops Of Doom” dei Sepultura, qui chiamata come “Dommens Armè”. L’album sebbene sia molto curato,non colpisce come i precedenti.

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  • Graveland – Ogień Przebudzenia
  • Genere: Black Metal

“Ogień Przebudzenia” è la riedizione in lingua polacca dell’originale “The Fire Of Awakening” inciso nel 2003. Sebbene non sia la prima volta che Darken faccia una cosa del genere,io continuo a domandarmi il perchè? E’ una manovra commerciale? Non ha più idee? Insomma nonstante l’album presenti dei “miglioramenti” (preferisco produzioni ben più marce) sicuramente non si discosta dal precedente,quindi perchè inserirlo come album del 2014? Non lo so neanche io.

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  •  IXXI – Skulls N Dust
  • Genere: Black Metal

Con una produzione volutamente più grezza tornano gli IXXI,purtroppo con un album più fiacco dei precedenti. Che strizza l’occhio ad atmosfere più tenebrose, vedi “Warmonger”, pur conservando un blastbeat quasi continuo, intervallato da piccoli cambi black n’ roll. Un album piuttosto piatto.

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  •  Janvs – Nigredo
  • Genere:

Terzo full-lenght per questo duo genovese dedito ad un black metal malinconico e atmosferico. L’album vanta la partecipazione di Grutle Kjellson degli Enslaved nell’ultima canzone,dove viene coverizzata l’opener di Eld,  “793 (Slaget om Lindisfarne)”. Già presente in “Önd – A Tribute”. Apparte quest’ultima traccia l’album “Nigredo” è una ri-registrazione parziale del demo di debutto dei Nostri, uscito originariamente nel 2004. Non è un caso quindi che l’album in questione sia un “ritorno alle origini”,dove è possibile intravedere quelli che saranno poi i semi che han fatto germogliare capolavori come “Fvlgvres” e “Vega”.

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  • Impaled Nazarene – Vigorous And Liberating Death
  • Genere: Black Metal

Un altro album degli Impaled Nazarene, il quattordicesimo per l’esattezza. Per gli amanti del genere sarà un altro ottimo album perchè i Nostri conservano sound e composizioni molto simili ai precedenti.

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  • Conjuro Nuclear – Conjuro Nuclear
  • Genere: Death Rock/ Black Metal

Nato come duo e divenuto una one-man-band i Conjuro Nuclear di Madrid sono in grado di mescolare darkwave/coldwave con il black metal. Sicuramente non fanno gridare al miracolo,ma tutto sommato risulta essere un album di piacevole ascolto.

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  •  Taake – Stridens Hus
  • Genere: Black Metal

Ultimo dei miei ascolti del 2014,ma non ultimo della lista, è “Stridens Hus”. I Taake non hanno bisogno di presentazioni,ho avuto la fortuna di vederli dal vivo quest’anno e sono davvero sensazionali,Hoest ha una presenza scenica davvero magnetica. Quest’album non si discosta molto dai prcedenti,sebbene ogni nuovo full-lenght sia sempre arricchito da qualche nuova chicca.

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  • Kvlthammer – Kvlthammer
  • Genere:Black ‘n’ Roll

Da Indianapolis i Kvlthammer propongono un album che spazia dal black metal allo speed metal: Molte le influenze:Motörhead, Sodom, e Venom. Nella band ci sono membri dei Skeletonwitch, Lair of the Minotaur, Coffinworm, e Demiricious, ma pedigree apparte i Kvlthammer sono bastardi al 100%. Non siamo ai livelli di band stile Bunker 66 o Midnight ma le basi ci sono tutte. Attendiamo un nuovo full-lengh per giudicarli meglio.

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  • 1349 – Massive Cauldron Of Chaos
  • Genere: Black Metal

Prendendo le distanze dal fallimentare esperimento che fu “Revelation of the black Flame”, Ravn e soci virano verso suoni più puliti che mantengono in pieno il loro stile ma che a tratti ricalca il thrash metal degli anni 80, “Slaves” ne è un chiaro esempio. Una semplice influenza o una nuova voglia di sperimentare? Lascio a voi la scelta.

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I Noia sono una band Toscana che dopo lo strepitoso “Necessary Extinction” decidono di rimettersi in discussione dopo ben 4 anni di silenzio. Il Risultato è “Obstinate Sacrifice” un full-lenght violentissimo che a dispetto dei lavori precedenti più improntati sul thrash/black/crust, finisce con l’accentuare i timbri Thrash e Hardcore. Per tutto l’album infatti il genere suonato dai Noia è francamente Thrash Metal, solo l’omonima “Obstinate Sacrifice” che chiude l’album,riprende le influenze black davvero in maniera magistrale. La produzione è nettamente più pulita e pompata,l’unica cosa che un pò dispiace è l’abbandono di sonorità più marce e black come “Rot in Hell” o “Obtusness”. Tuttavia non dispiacciono affatto, brani come “Dissection of Falsity” e “It’s Only Lust” sono davvero cattivi e vanno ascoltati a tutto volume!

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  • Midnight – No Mercy for the Mayhem
  • Genere:Black/Speed Metal

Ancora Speed Black! Questo genere ha visto nel 2014 un vera e propria rinascita! E che rinascita sarebbe senza i Midnight? Senza prendersi troppo sul serio i Nostri coniugano alcol,satana e Black n’ Roll in un unica declinazione,facendola sposare perfettamente con le nostre possibili serate in compagnia di amici,magari mentre si è in viaggio per un bel concerto dei Venom! “No Mercy for the Mayhem” è un album che non aggiunge nulla di nuovo al panorama,ma che pone un altro solido mattone nella discografia degli appassionati del genere.

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Horna, Sargeist e Satanic Warmaster, questo è il trittico anticristiano finlandese per eccellenza. In mio modesto parere sono tra le ultime band rimaste a suonare un black metal davvero intenso e puro.Dopo ben 4 anni di semplici raccolte e live era proprio necessario un nuovo full-lenght. Per questo “Fimbulwinter” la produzione è molto più curata,rispetto ai precedenti, i puristi potrebbero storcere un pò il naso,io ritengo che sebbene Werewolf abbia alleggerito il proprio sound,ha comunque inasprito il riffing,rendendolo discontinuo e tagliente,un pò come in “pure Holocaust” degli Immortal, e le atmosfere più romantiche ricordano Burzum,specialmente le parti in ambient mi riportano ai tempi di “Dauði Baldrs”.

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  •  Anaal Nathrakh – Desideratum
  • Genere:Industrial Black Metal/Grindcore

Gran parte delle uscite degli Anaal Nathrakh  non mi hanno mai colpito fino in fondo. Escludendo “Eschaton” che per me è davvero un album valido,dalla prima all’ultima traccia, “Desideratum” ,come altri prima di questo, scorre molto facilmente. Ci sono tracce che colpiscono altre che scivolano anonime,una dietro l’altra. In definitiva non ne sono rimasto colpito totalmente,ma se uno è appassionato del genere potrà accontentarsi o ripiegare sul nuovo dei Fukpig.

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Dopo l’acclamatissimo “Empyrean”, tornano i newyorkesi Mutilation Rites con un album niente male. Un blastbeat quasi interminabile che macina minuto dopo minuto l’ascoltatore. La produzione è piuttosto pulita,rispetto al precedente full-lenght, con un mescolarsi di vocals in screaming e growl. Definirli Black Metal non è del tutto corretto,quì si spazia da riffs alla Gorgoroth a pezzi tiratissimi in stile Napalm Death. Io ho preferito di più il predecessore,che”Harbinger”.

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  • Sargeist – Feeding the Crawling Shadows
  • Genere: Black Metal

La scena finlandese non delude mai in campo black metal. Ogni uscita discografica si può comprare a scatola chiusa,così come questo splendido album. I Sargeist inaspriscono ulteriormente le loro atmosfere,riuscendo a suonare ancora più estremi del predecessore “Let the Devil In”.  Un album da possedere.

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I Barbarian sono un’ottima band fiorentina che condivide diversi membri con band assurde vedi i Pistöns, Noia e ultimamente anche i Children of Technology con “Future Decay”. “Faith Extinguisher” è un album che si distanzia molto dal loro primo full-lenght e dallo split con  i Bunker 66, sebbene prima potevamo ascoltare in maniera preponderante le influenze degli Hellhammer e dei Celtic Frost,adesso la chitarra di Borys Crossburn lascia spazio a riffs più melodici. Ma non crediate che i Barbarian si siano rammoliti,rimangono sempre dei “mentecatti” in grado di suonare un black/ speed molto personale e coinvolgente. Ho apprezzato moltissimo “Fools of Golgotha” che specie nel finale presenta una grande somiglianza con band nwobhm. Ma queste somiglianze sono subito smentite dalla lenta “Crux et Circenses”, dove un riff cadenzato scandisce inesorabile un brano che presto diverrà violentissimo. In definitiva i Barbarian continuano a rigare dritto,incidendo album validi e apprezzabili. Consigliatissimo.

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  • Pest – Buried
  • Genere: Black Metal
I tedeschi Pest sono dediti ad un black metal epico e serrato. Apre le danze “burial” con uno stile burzumiano condito con arrangiamenti più maturi e una produzione sicuramente più professionale ed attenta ai particolari, i Pest lasciano a bocca aperta. Sono in grado di fondere il black metal marcio ad atmosfere epiche senza ricorre a troppi effetti è sintetizzatori vari. La traccia strumentale “The Hunt” ne è un chiaro esempio.Se adorate le atmosfere ricreate dai Behexen,gli echi depressivi degli Aaskeria e le cavalcate black n’roll degli Horna, sicuramente questo disco non vi deluderà. Unico nota negativa è che questa è l’ultima fatica di una band così interessante.

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  • Abigor – Leytmotif Luzifer
  • Genere: Avant-garde Black Metal

Con un album tecnicissimo gli Abigor ritornano dopo 2 anni di silenzio. Le atmosfere da loro ricreate ricordano molto quelle dei Deathspell Omega, ovviamente molto più personali e gelide. Davvero incredibili le melodie ricreate da P.K. e T.T., sicuramente non hanno nulla da invidiare a band come gli odierni Behemoth. Molta sostanza, poca apparenza. Consiglio a tutti un ascolto attento e con un buon impianto stereo per poterne apprezzare le molteplici sfumature.

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  •  Children of Technology – Future Decay
  • Genere:Speed/Thrash Metal/Punk

Scanzonati ed ignoranti i Children Of Technology escono con questo nuovo full-lenght intitolato “Future Decay”. Devo ammetterlo,le mie aspettative sono state un pò deluse. I Nostri hanno abbandonato le sonorità grezze per una produzione più pulita ma volutamente sporca. Inoltre il cambio di line-up non ha certo giovato. Il risultato è un album che non convince del tutto.E’ vero le influenze motorheadiane non sono svanite, vedi “Blackout”,quello che manca è una spinta sull’acceleratore,un pò più di follia  e ignoranza alla English Dogs e soprattutto un sound degno delle peggio discariche d’Italia! Nel complesso l’album è divertente ma non ai livelli dei primissimi demo,speriamo in un ritorno alle origini!

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Con un artwork sabbioso i Nidsang ci spingono in un mondo deserto e nero. Il black metal suonato dai Nostri è sicuramente una delle uscite più trve del 2014,che un appassionato del black/death di metà anni 90 non deve assolutamente lasciarsi scappare. Una produzione impeccabile contraddistingue l’intero lavoro, esso infatti è stato registrato nei Necromorbus Studios di Stoccolma (che ha visto passare bands del calibro di: Armagedda, Bergraven,Blacklodge,Ondskapt,Watain e persino i Jess and the Ancient Ones!) ogni brano si impone pesantemente,come una sfuriata continua che vede le pause tra una traccia e l’altra come unico momento di respiro. Per certi versi mi ricordano i Black Flame, ma etichettare una band così è parecchio riduttivo. Un’ottima uscita degna di seguito.

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Inventori dello “Space Black Metal” i Darkspace ritornano con un nuovo full-lenght dopo ben 6 anni di silenzio. Il loro tipico sound,ovattato,zanzaroso e distante anni luce come una galassia è qualcosa di unico e inclonabile. Se li conoscete e li adorate non potete non comprare l’ennesimo capolavoro.

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Revenge,Blasphemy,Sarcofago sono solo alcune delle band alle quali i Brasiliani GoatPenis potrebbero essere affiancate. Attivi dal lontano 1988 come “Suppurated Fetus” ne hanno fatta di strada,e ad oggi con questo “Flesh Consumed in Battlefield” non deludono affatto le mie aspettative. Una band brutale che parte da un black metal marcio in stile Revenge per caricarlo con ritmi cadenzati alla Rompeprop! Fantastici i pezzi come “Effects of Radiation on Humans (Dosage of Radiation)” o come l’evocativa e nucleare ” Extremely High Doses 4000-5000 Rads (Radiation Exposure Vascular System)”. Un album per maniaci che non delude.

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Quarto full-lenght per questa cattivissima band Polacca. “Nocel” è un album che trasporta e si lascia ascoltare molto facilmente. L’alternarsi di atmosfere gelide e depressive con atmosfere cadenzate al limite del black n’roll mi rimanda molto agli svedesi Shining,di cui il cantante Nihil ricalca le linee in growl. Ma non lasciatevi ingannare perchè i Furia sono in grado di stupire con pezzi in chiave epica come “Zamawianie drugie” o come in “Niezwyk³a nieludzka nieprzyzwoitoœæ” dove ricostruiscono un’atmosfera simile a quelle ricreate dagli ultimi Spite Extreme Wing. Ascolto consigliatissimo!

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Questa band mi ha lasciato parecchio perplesso. Il loro genere è un black metal grezzo alla norvegese, che si fonde perfettamente con elementi post-black,ma che allo stesso tempo trova inserti crust o addirittura grind-core. L’idea è quantomai accattivante se tutte queste idee vengono da un solo uomo tale Gary Bettencourt, il quale ha militato come session guitar per alcuni live dei Defheaven. Ed è proprio dalla neoformata label di questi ultimi che è prodotto “Passenger”, la All Black Recording Company. Per certi versi mi ricordano i Vhol,ma è innegabile l’influenza dei Deafheaven stessi. La velocissima “Dead Hand” sprigiona tutta la sua furia specialmente verso la fine dove un riff cupo e gelido ci trascina nell’oblio. A seguire la claustrofobica “Adhere” e poi ancora ritmi serrati e punk per “Victims & Hangmen”. Le influenze sono tantissime ma non risultano mai lampanti e antitetiche. “Passenger” è un album che stupisce e cattura,ad ogni ascolto si impreziosisce sempre di più. Consiglio anche il demo di tre tracce,inciso nel 2011.

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Ho sempre invidiato i miei amici,che molto più grandi di me, hanno vissuto il periodo del Metal Tape Trading. Attendere che ogni mese il più fortunato si recasse in città e portasse poi in paese la cassettina dei Bathory e la copiasse per tutti. Internet ha reso tutto più facile, ma ci ha tolto tante altre cose. La semplicità dell’home recording ha leggittimato parecchie band che non avrebbero motivo di esistere, appiattendo parecchio i nuovi ascolti. I Bunker 66 forti delle loro origini, incidono il loro secondo full-lenght. “Screaming Rock Believers” ,un album che è fottutamente anni ’80! L’opener “Seduce me tonight” cover dei Celtic Frost,la dice lunga. Rispetto al precedente “Inferno Interceptors” il richiamo alle origini è ben più marcato. Per farla breve ci sono più brani che suonano speed rispetto ad altri che suonano black. Ad ogni modo resta un album di qualità,non un semplice copia copia generale,laddove aver vissuto certe atmosfere pone un grosso divario fra chi è veramente “True” e chi invece scopiazza. I Bunker 66 sono storia.

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Questo è sicuramente uno degli album underground che più mi ha colpito in termini di innovazione. Senza troppi compromessi “Nachzehrer” ci risveglia subito dal profondo intro con un blast-beat che non lascia scampo. Attraverso lievi,ma ben equilibrate, influenze Heavy e Speed, il quintetto austriaco ci riporta negli anni ’80 con pezzi come “Zivot Ispod Obrnutog Krsta”o l’omonima e magnifica “Triumphant”. Cavalcate black n’roll si alternano a stacchi mayhemiani, il tutto sapientemente incastrato con uno swedish-black epico e incalzante. I Triumphant sono sicuramente una band da tenere d’occhio, perchè riescono a plasmare la musica senza risultare pacchiani e disarmonici.

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  • Teitanblood – Death
  • Genere: Death/Black Metal

L’etichetta “Norma Evangelium Diaboli” non sbaglia un colpo. Molte sono le bands davvero valide a farne parte: Funeral Mist, Deathspell Omega e Katharsis tanto per citarne qualcuna. I cazzutissimi Teitanblood con la stridente “Anteinferno” aprono le danze per quello che secondo me è il migliore album prodotto nel 2014. Un album di poco più di un’ora che ci lascia atterriti.Ogni tanto è possibile riprendere fiato, con un opening borbottane e slayeriana,la lungihissima “Sleeping Throats Of The Antichrist”.”Burning In Damnation Fires” letteralmente esplode con un riffing spietato dove il growl di NSK è il più violento mai registrato.Molte le influenze: dai canadesi Blasphemy ai Black Witchery, dagli Incantation agli Autopsy. Sicuramente potremo considerare “Death” come il punto d’incontro tra il claustrofobico “Seven Chalices” e l’oscuro EP “Woven Black Arteries’. “Silence Of The Great Martyrs” pone un limite a questo sfacelo, è come chiudere una cloaca che mette in comunicazione il nostro mondo con l’inferno.  In definitiva “Death” è l’album più brutale e nero, inciso nel 2014.